Torino
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Torino, citta' aperta...
"D'una citta' non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che da' a una tua domanda." Scriveva
Italo Calvino. Abito a Torino da una vita, mi sono solo mosso per vacanze. Mi piace viverla, vederla crescere,
reagire alle difficolta', mutare. Si apprezza Torino la mattina presto, quando e' gia' attiva, come pure la sera
tardi tardi, quando e' lo stesso attiva. Torino citta' monotematica, Torino citta' grigia, Torino citta' fabbrica.
Sono tutti appellativi che gli sono stati dati. Ho vissuto il passaggio da una Torino grigia grigia ad una Torino
che sta cercando di affrancarsi da questo stato. Certamente Torino non e', per fortuna, una Torino da bere.
Non vuole nemmeno esserlo.
- Corso Bolzano
A Torino, nel tratto di corso Bolzano che va da corso Vittorio Emanuele e corso Matteotti c'e' un interessante problema urbanistico.
E' zona blu, e di solito non e' difficile trovare posto. La mattina presto i bravi cittadini parcheggiano sul lato
centrale della corsia, pagano con le loro monetine il parcheggio e vanno a lavorare. Le strisce per terra sono molto
cancellate, ma si intuisce che si deve fare il proprio dovere di cittadini pagando 0.50 euro l'ora. Da qualche giorno
sono stati piantati pero' diversi cartelli di divieto di sosta e fermata. I cartelli sono mimetizzati dalle piante,
e poi, ormai, la gente non guarda in alto. I solerti vigili urbani, la mattina, ovviamente dopo che i bravi cittadini
hanno parcheggiato e pagato passano a dare le multe alle macchine parcheggiate nell'apparente zona blu ma in realta'
in divieto di sosta e fermata. Lasciano una multa di circa 60 euro. I solerti vigili fanno il loro lavoro su tutta
la tratta. Alla sera, i bravi cittadini dopo aver pagato la quota giornaliera di parcheggio, trovano anche da pagare
la multa, contribuendo al bilancio comunale.
- Una notte alle Molinette
L'ospedale delle Molinette di notte e' quieto e addormentato, illuminato da alcune insegne all'ingresso e da alcuni
fari da esterno nel cortile. Si entra da un ingresso laterale e, dandosi un aria sufficientemente professionale,
non si viene guardati dal guardione. Passato l'ingresso si puo' entrare tranquillamente nella struttura e gironzolare
per i corridoi illuminati a giorno. In genere sono silenziosi, caldi e molto illuminati. Quello che colpisce e che,
girando da un corridoio all'altro si nota un gradiente di temperatura e un cambiamento di odori nonostante,
apparentemente, non ci siano separazioni. Sembra che la temperatura sia differente e che gli odori non si
mischino. In alcuni reparti si entra semplicemente girando nei corridoi, in altri si devono aprire delle porte.
L'ambiente e' generalmente umido, con quel calduccio che abbiocca. L'ospedale rimane addormentato fino in genere
alle 6 am, quando si anima di infermieri che cambiano il turno e di distribuzione delle medicine...
- L'ospedale Sant'Anna
Di ospedali, nel corso di varie avventure, ne ho visti molti.
Che siano antichi o moderni, che siano cliniche superfighe o ospedali comuni,
che siano stati fatti per esigenze oppure per qualche voto di qualche regina,
hanno piu' o meno lo stesso aspetto. Ingressi con guardiola facilmente bypassabile,
pochi cartelli, gente che gira spaesata. Soprattutto, nei cortili ci sono impianti di
raffreddamento, tubi, condutture, canale di sottoservizi che corrono sui palazzi.
Soprattutto se gli ospedali sono ospedali vecchi, rimodernati a piu' riprese.
Ci sono sempre parti in costruzione, ristrutturazione, ammodernamento. Il Sant'Anna
ovviamente rispetta il mo dello. In particolare nel cortile interno, con il solito
gigantesco, infinito cantiere. Perdersi all'interno del Sant' Anna, ad agosto, e'
una interessante esperienza. Alla fine, grazie a due operai svaccati al sole sono riuscito ad uscire.
- L'anagrafe centrale
Mi ricordo, da bambino, lunghe code nelle anagrafi per fare documenti. Certificati piu' o meno utili,
carte bianche, fogli per la colonia facevano si che, a luglio, dovessi andare con i miei all'anagrafe.
Sveglia all'alba, un caldo terribbile, una luuunga fila di vecchiette e vecchietti accaldati e arrabbiati.
Adesso nelle anagrafi ci sono i biglietti come dal macellaio, ma calcolati in funzione della tipologia di
servizi da richiedere. Si puo' fare tutto in un unico sportello, non ci sono piu' le file di vecchietti
(saranno morti ?) ma pochi, sparuti e confusi extracomunitari che affogano tra le pratiche. In genere non
parlano benissimo la lingua, discutono con l'impiegato e se ne vanno con le ide
e ancor piu' confuse. Gli impiegati non hanno piu' i terminali a carattere su mainframe, m
a bellissimi picci con window$, dotati di un emula zione 3270 con la quale si collegano, felici,
al loro mainframe. Non e' cambiato molto, pero' ora hanno tutti dei bell issimi sfondi del desktop e dei simpatici screen saver.
- Riflessioni estive su Torino
Torino sta vivendo un momento strano della sua esistenza. I grandi cantieri sono presenti in tutta la citta',
costruiscono enormi buchi in cui dormiranno le stazioni della metropolitana. la mitica talpa/fresa, l
entamente sta scavando sotto i viali il percorso
della linea. Gironzolando per i quartieri si vedono palazzi in costruzione, dedicati ad edilizia residenziale e uffici. Si costruisce in zone dove
c'erano fabbriche, si costruisce in periferia. Sono palazzi grossi, interi complessi, con alloggi grandi. I lavori del passante ferroviario, giunti
ormai alla terza fase attraversano la citta', arrivando verso il centro. Alle spalle lasciano grandi boulevar, giardini, alberi, controviali.Vengono
costruiti centri commerciali, almeno 4 o 5 da quanto ne so io. Nascono i Multiplex i cinema multisala. Ce ne sono 6 o 7 in torino, che io sappia
ne costruiranno altri 4. Nel TODO c'e' un grande centro per il divertimento a Vinovo, un altro stadio e tutti i lavori di torino 2006. Anche quest'anno
le zone di divertimento, la zona dei Murazzi e la zona del Quadrilatero preparano i loro locali per i l divertimento estivo. Fiesta ogni sera, fino a settembre.
C'e' ovviamente un ma. La crisi della Fiat, con i suoi detti e non detti, con le voci contraddittorie si vendono le Stilo, non si vendono le
Stilo, si vendono le Multipla, non si vendono le Multipla, con le voci sul sistema bancario la banca pippo ha diecimila zillioni di zilliardi
di debiti, con l'avvocato lontano, a curarsi un non ben precisato, ma in tutte le leggende, grave male, con le vertenze, con le riunioni, con
tutti questi aspetti, dicevo, e' presente su Torino. Se ne parla poco, in maniera sussurrata, sperando che, non parlandone la cosa non esista.
Quando e' affrontata e' affrontata in maniera vaga, tra sigle come MOL, MON e asettici termini economici.Le aziende del distretto della new
tecnology soffrono, per la concorrenza di aziende di altre citta'. Il parco tecnologico e' gia' vecchio ancor prima di entrare veramente in
funzione. Le sue strutture di cemento colano ruggine dai pilastri, attorno le gru scavano per costruire un centro commerciale. I mitici
grandi operatori di telecomunicazioni stanno morendo, uno dopo l'altro. Quelli che sono ancora vispi usano torino come un terreno di
vendita, soffocando gli operatori locali.
La citta' sta reagendo in maniera compulsiva, ogni giorno vengono lanciate iniziative per riqualificare la citta', per fornirle un idea a
cui pensare, per farle vedere che effettivamente c'e' altro. Iniziative legate alla tecnologia, come il famigerato TOP-IX, legate alle
authority, come quella alimentare, ricordando la mai dimenticata autority sulle telecomunicazioni, andata a Napoli nei primi anni 90 per,
ma in teoria non si puo' dire, agevolare l'elezione del sindaco, a centri di ricerca, come quello sulle neuroscienze, recentemente andato a Roma.
E' come quando si gioca a spaventare le formiche. Un colpo, una foglia, un solco e le formiche iniziano a muoversi in maniera apparentemente
casuale, senza un ordine. All'orizzonte ci sono le grandi iniziative per Torino2006. Io ho fatto le medie vicino all'ex quartiere di italia 61,
dove ci sono ancora le grandi iniziative per il centenario d'italia.
Camminando per Torino sembra di sentire una musica, non una musica d'orchestra, e' piu' un orchestrina, che suona, mentre la nave va...
- Farmacie di turno
Pubblicita' negativa: se dovete andare in una farmacia, a torino, NON andate in quella di piazza massaua 1.
Sono antipatici, cari e trattano male. Capisco che aver studiato tanti anni per fare il commesso e
distribuire scatolette e sir inghe ai drogati non sia il massimo della realizzazione professionale,
ma non ci si deve sfogare sui clienti.
- L'ospedale Molinette
L'ospedale molinette e' stato costruito, vicino al po. Deve essere stato costruito da qualche re per qualche voto.
E' enorme, si estende per l'equivalente di un paio un 6 isolati.
Nel corso degli anni sono stati aggiunti piani, aree, parti, camminamenti. Un discreto
pachwork di tecnologia. I suoi sotterranei sono famosi, si raccontano leggende di topi, scarafaggi e altre bestie.
Andare alle molinette la notte e' sempre uno spettacolo, per quanto si vede.
Dai non controlli all'ingresso, basta entrare con aria professionale, ai rifiuti in giro,
alle porte antincendio chiuse con le catene, agli inservienti che spi ngono, cristonando, i loro carrelli carichi di abiti/cibo/rifiuti.
Il pronto soccorso di medicina e' un posto piccolo, situato, dicono temporaneamente, in un sotterraneo.
Non ricoverano la sera, se non in caso d'emergenza, quindi se uno sta male, ma non troppo, dopo una certa ora,
deve passare la notte in pronto soccorso. Non hanno letti, quindi si passa la notte in pronto soccorso su una barella.
- Il ristorante Revolucion
Nonostante poi mi abbiano detto che il ristorante la revolucion sia uno dei piu' buoni di torino,
dell'italia, del mondo e dell'universo stesso in realta' sono rimasto un po' deluso.
Cena con antipasto e piatto principale, una specie di piatto di formaggio fuso e un
piatto composto da tacos e riso. Deludente nel gusto, nella quantita'.
La carne aveva lo stesso gusto degli spiedini che prepara mia mamma. Quindi o origini m
essicane oppure c'e' qualcosa che non quaglia... I due cantanti simil messicani, bardati
con poncho fatti con i tappeti dei bagni si sono brevemente esibiti.
A corollario una spesa non trascurabile.
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