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Cinematografia, Cinefilia, Cinofilia...
Il piacere di un bel films
In ordine rigorosamente casuali sono qui raccolte le mie impressioni su alcuni films. Ovviamente i giudizi sono sempre soggettivi, dati, nella maggior parte dei casi, dalle emozioni suscitate dal film.
  • Gangs of N.Y.
    Un film lungo, come piacciono a Scorsese. Un film violento, come piacciono a Scorsese, dove pero' la violenza non e' gratuita. Un film corale, con una voce narrante fuori campo, come piacciono a Scorsese. Ambientato a New York nella prima meta' del 1800, il film narra le lotte, gli scontri, le passioni e la vita degli immigrati. Al centro della vicenda lo scontro tra gli immigrati irlandesi e i nativi americani. Vicenda di sangue, passioni, una tragedia di shakespeare. Bravo Daniel Day Lewis nell'interpretare la parte del macellaio, leader carismatico ma in fondo psicopatico. Discreto Di Caprio nella parte del giovane irlandese votato alla vendetta, asettico e minimale Liam Neeson nella parte del prete. Cameron Diaz scompare tra gli attori, nella parte della ladra redenta e pasionaria. Due scontri tra bande, zuppi di sangue. Che siano ambientati nell'800 o in qualche battaglia medioevale fa poca differenza. La violenza delle scene e indipendente dall'epoca storica. Sullo sfondo la guerra civile americana, la nascita di una citta' e di un popolo. Finale omaggio alla citta'.

  • Ricordati di me
    Dopo L'ultimo bacio il nuovo film di Muccino. Ci avevano fatto credere che la famiglia, arrivo finale nel precedente film fosse un porto tranquillo dove approdare e fermarsi. Ora con il nuovo film ci viene detto che non e' esattamente cosi'. Ricordati di Me e' la storia di ordinaria follia di una ordinaria famiglia in una italia ordinaria. Il padre e la madre che si accorgono di aver dimenticato e disatteso i loro sogni, i figli confusi e affascinati dal mondo dello spettacolo, il mondo della televisione, gli amici vacui. C'e' tutto questo e di piu' nel film. La narrazione scorre veloce, con un uso intenso della steadicam e conseguenti scene in movimento. Il pubblico non deve concentrarsi per seguire la storia, basta guardare. Ci si indentifica in fretta in uno o piu' personaggi, o almeno si identifica una parte della propria vita nella corrispondente vita del singolo personaggio. I personaggi inizialmente sono tratteggiati in fretta, inquadrati in nei rispettivi cliche'. La famiglia, punto di partenza del racconto, e' un luogo dove non si trova pace, dove invece si lotta quasi per la sopravvivenza, dove invece di comprensione si trova solamente astio. La distruzione dei legami familiari e' costante in tutta la prima parte del film. Solamente un evento tragico riuscira', almeno temporaneamente, a ricompattare la famiglia. Finale con uno spiraglio lasciato aperto, come tipico nei film di Muccino.

    Fino a qui la descrizione, seppur rapida dei temi del film. Passiamo ai pregi. La recitazione di alcuni attori e' particolarmente gradevole da guardare. Bravo Fabrizio Bentivoglio, discreta Laura Morante, piacevolmente matura nella recitazione Monica Bellucci. Come tema la fredda descrizione della moderna borghesia, tra noia, veline, culi e tette e' sicuramente un tema scomodo da affrontare. E' trattato con la giusta critica. Da segnalare una piccola parte di Pietro Taricone nell'interpretare, sostanzialmente, se' stesso.

    Passiamo ai difetti. Muccino racconta storie banali nelle quali la gente si identifica. Si ride durante la proiezione, si ride della caratterizzazione dei personaggi. I personaggi, specialmente le donne, urlano, gridano, si azzuffano. C'e' molto piu' urlato che parlato. La scelta della voce narrante fuoricampo ricorda, forzatamente, altri film. Alcune scene gratuite, quasi ripetitive. Perche', ad esempio, far cadere piu' volte l'accento sull'autoerotismo del ragazzino? Soprattutto sembra che, per riuscire a risolvere la situazione, debba utilizzare un deus-ex-machina scontato.

  • Prova a Prendermi - Catch if you can
    Come era bella l'America dei primi anni sessanta. Macchine enormi, lunghe, lucide, case con il giardino ordinato. Come erano belle le ragazze dell'America dei primi anni sessanta, gonne lunghe a ruota, scarpe basse, capelli lunghi con fiocco, trucco e sorrisi. Come era bella l'America dove gli eroi erano i piloti di linea degli aerei. Come era bella un America dove l'IRS perseguitava un piccolo negoziante, dove mi hanno fatta abortire e mi hanno cacciato di casa, l'ha fatto un amico del golf di papa', dove il salire o scendere di casta sociale era dato anche dagli abiti indossati. Prova a prendermi e' una commedia carina ambientata in quegli anni che racconta tutto questo. Gia' dai titoli di inizio si capisce che sara' un prodotto di qualita', un film prettamente descrittivo, un affresco tramutato in commedia. Spielberg racconta la vicenda del giovane truffatore mago degli assegni, inseguito dal grigio e metodico agente dell'FBI. Sullo sfondo la vicenda del papa' del protagonista (Christopher Walker) schiacciato, fortunatamente per tutti in maniera silenziosa, dal sistema. Bravi entrambi i protagonisti, forse una maggiore espressivita' e un maggiore spazio a DiCaprio. Tom Hanks deve necessariamente apparire imbolsito per calarsi nel ruolo. Finale con redenzione, per mantenere vivo il sogno...

  • Il Signore Degli Anelli - Le Due Torri
    In un cinema stracolmo di persone, con il biglietto prenotato (il bello dei multisala) visione di gruppo del nuovo film sul Signore Degli Anelli.
    A parte qualche problema iniziale (ho sbagliato cinema) la proiezione e' filata liscia, oltre tre ore di film. La trama e', in teoria, quella del secondo libro della trilogia, ambientata nella terra di mezzo e con i protagonisti del libro. Ma c'e' un ma. Innanzitutto il film non e' fedele al libro, o meglio, non e' cosi' fedele come si aspetterebbero i lettori del libro e come lo era il primo episodio.
    Il film, decisamente lungo, alterna momenti di tensione con dialoghi e monologhi. Questo, probabilmente, per gestire la tensione nello spettatore. Molti effetti speciali che non stupiscono piu', tanto sono veri, molte scene corali e paesaggi visti da lontano. Qualche azione da supereroe di troppo, soprattutto da parte dei protagonisti.
    Delude, imho, la figura di Barbalbero. Il nano fa, suo malgrado, la parte del personaggio buffo e spiritoso. La battaglia del fosso di Helm e' ovviamente una lunga scena corale, fatta di combattimenti veloci.
    In molte scene le geometrie sono alterate, volutamente (almeno credo). L'aggiunta di personaggi o episodi intieri non contenuti nel libro lascia lo spettatore/lettore piuttosto basito. Alcune espressioni facciali di Smeagol/Gollum assomigliano tristemente a quelle di Yoda. Giudizio ancora da formare...

  • Era mio padre.
    Grandi attori sono sempre sinonimo di grandi films ? Non e' detto, ma possono mettere una ulteriore garanzia sul film stesso.
    La storia, ambientata tra le famiglie mafiose della Chicago del 31, tra uomini d'onore, delitti d'onore e legami di sangue, scorre lentamente.
    L'affresco di una america del primo dopoguerra, ricostruita molto bene, fa da contorno alla trama.
    Tom Hanks nella parte del killer di mafia tradito non scivola nel recitare la parte del semplice angelo vendicatore. Paul Newman, il vecchio padrino, crea attorno a se un aura di ieratica nobilta'. A contorno la figura del bimbo e Jude Law nella parte di un killer psicopatico.
    Per tutto il film si avverte l'ineluttabilita' del destino dei personaggi, ormai bloccati nel ruolo che il loro essere uomini d'onore gli ha assegnato. Alcune inquadrature veramente belle, la Chicago degli anni 30 descritta come Metropolis, la presenza della pioggia, continua e del freddo, anch'esso sempre presente. Giochi di inquadrature che sfruttano riflessi e trasparenze per descrivere la soggettivita' degli eventi. Unico neo, putroppo, la cattiva traduzione del titolo dall'originale Road to Perdition all'italico Era mio padre.

  • Chiedimi se sono felice.
    Finalmente sono riuscito a vederlo. Il terzo film di Aldo, Giovanni e Giacomo e' nettamente il migliore tra i 4 fatti.
    Si ride, non si sorride soltanto. Il film non e' un collage di gag, la trama, organica, segue un filo logico.
    La malinconia di fondo che pervade il film ha il suo senso e il suo fascino.
    Il ricordo del passato, le difficolta' del presente, il rievocare il momento in cui una amicizia si e' rotta sono temi classici, ma sono comunque ben sfruttati. Le battute del film non ricalcano le classiche gag dei personaggi.
    Brava, bella Marina Massironi. Sara' poi che sono affezionato alla storia di Cyrano... Molto piu' riuscito di Cosi' e' la vita e La Leggenda di Al John e Jack, poco sopra Tre uomini e una gamba.

  • La leggenda di Al, John e Jack
    Il film di natale di Aldo Giovanni e Giacomo. La storia, ambientata nella New York del primo dopoguerra senza le Twin Tower dei tre sgangherati mafiosi e' conosciuta. Belle le scene, buona la recitazione, ma non e' questo il punto. Il punto e' che lo spettatore sa ormai cosa andra' a vedere ancor prima di entrare.
    Conosce i personaggi, si immagina le battute, puo' ipotizzare cosa diranno. L'impressione e che si vada a vedere un film gia' visto.
    Forse un po' moscio rispetto agli altri films, oppure semplicemente il tempo passa...

  • A.I. Intelligenza Artificiale
    Film originariamente pensato dallo scomparso Kubrick e ralizzato da Steven Spilberg.
    La storia del bambino robot che cerca di diventare umano e' ricalcata volutamente su quella di pinocchio. Scene molto belle, gli attori, soprattutto il bambino, sono pero' troppo perfetti. Finale tremendo.

    Il giudizio veloce, putroppo non mio, potrebbe essere: una cagata, l'attore migliore e' l'orso.

  • S1M0NE
    S0n0 andat0 a vederl0 c0n qualche t1m0re, dat0 p1u' che altr0 dal s0ggett0.
    M1 s0n0 f1dat0 dell'aut0re, Andrew N1cc0l, l'aut0re dell0 splend1d0 The Truman Sh0w e della presenza d1 Al Pac1n0.
    Effett1vamente n0n s0n0 stat0 delus0. La st0r1a, 1n breve: 1l reg1sta V1kt0r Taransky crea d1g1talmente una bell1ss1ma d0nna, facend0 credere al m0nd0
    che 1n realta' s1a una attr1ce 1n carne ed 0ssa. S1M0NE d1venta 1n breve una grande star, un pers0nagg10 amat0 da tutt1, una vera e pr0pr1a d1va dalla p0p0lar1ta' m0nd1ale.
    1n un del1r10 c0llett1v0 da star s1stem tutt1 s1 1nnam0rerann0 d1 le1. Ad un cert0 punt0 la fama d1 S1M0NE c0m1ncera' ad essere tr0pp0 1ng0mbrante anche per V1ct0r...
    Al d1 la' della st0r1a 1n se, 1l f1lm e' una c1n1ca sat1ra sul m0nd0 dell0 star system e dell'1nf0rmaz10ne.
    La sant1f1caz10ne d1 S1M0NE r1c0rda la sant1f1caz10ne med1ale d1 altr1 pers0nagg1 fam0s1. 1 g10rnal1st1 d1 spettac0l0 s0n0 1mplacamb1lmente trattegg1at1 c0me c1n1c1 avv0lt01 d1 n0t1z1e, gl1 art1st1 d1 h0llyw00d c0me pers0ne vu0te.
    Presente un came0 d1 W1n0na Rayder, ne1 pann1 dell'attr1ce nevr0t1ca e p01 redenta. 0vv1amente Pac1n0 e' un 0tt1m0 att0re nel rec1tare 1l ru0l0 del creat0re sch1acc1at0 dalla sua creatura, anche se nella sua class1ca p0sa, leggemente g0bb0 c0n le bracc1a aperte.
    F1nale apert0, s1a c0me st0r1a che c0me 1nterpretaz10ne, c0me 1n Truman Sh0w. N0ta: c0nv1ene r1manere f1n0 alla f1ne de1 t1t0l1 d1 c0da.
    Frase fam0sa: avete ma1 assagg1at0 1l delf1n0, panat0 c0n un p0' d1 f1n0cch10 ?

  • Bowling a columbine.
    Film veramente notevole. Partendo dalla strage di Columbine, nella quale un paio di classici ragazzi americani hanno preso armi automatiche e sono andati a sparare ai compagni e agli insegnanti, il regista Michael Moore traccia un inquetante ritratto della societa' americana povera e armata. Viene analizzata la mancanza di uno stato sociale come causa della violenza, l'estremo potere della NRA, l'influenza deviante dei media, l'abbandono industriale del midwest. Si ride durante il film, si ride dei paradossi della societa' americana, si ride del fatto che se apri un conto corrente ti regalano un fucile, si ride del fatto che gli assicuratori strisciano nel fango la domenica sparando a bersagli di plastica, si ride della satira sull'america fatta dagli autori di south park. Se sei un abitante di torino ridi anche del cartello con scritto General Motor su una fabbrica chiusa e abbandonata. Brevi flash illustrano altri paradossi della societa' americana, come il programma welfare at work oppure il famigerato II emendamento. Alla fine l'incontro con Charlton Heston nella mega villa a Malibu' riassume in se tutti le contraddizioni di un intero stato. La figura dell'attore ne esce sminuita, consumata, ridotta ad una marionetta della NRA. Cinico il fatto che, dopo la strage al liceo la NRA abbia organizzato una convention proprio nella stessa citta'. Un film da vedere, non ci sono motivi per i quali non si debba vederlo.

  • ConAir
    Un cast di eccezione per un pop-corn movie tipicamente americano. Nicholas Cage, John Malkovitch, John Cusak, Steve Buscemi sono i protagonisti di un f ilm pieno di effetti speciali, risse, morti ammazzati e sparati ambientato su un ConAir, un cargo aereo di trasporto detenuti. Cyrus The Virus (Malkovitch) organizza il dirottamento del cargo prigione sul quale viaggia Cameron Poe (Cage), detenuto in attesa di essere liberato.
    Ovviamente i morti (morti male) si sprecano, come pure le risse e piu' in generale la violenza. Steve Bushemi fa la parte del pazzo psicopatico, Malkovitch quella del freddo criminale. A contorno un po' di detenuti non proprio modello.
    Cage, per tornare dalla sua famiglia affrontera' e sconfiggera' i cattivi, salvando i poliziotti in ostaggio e il suo amico detenuto. Gran finale con atterraggio a Las Vegas, distruggendo case e insegne.
    Un paio di citazioni, come quella in cui il mostro Buscemi che prende il the con la bambina che richiama le scene di Frankenstein - Frankenstein Junior o la canzone dei Lynyrd Skynyrd. L'atmosfera e' un misto di azione e di Valori Supremi(Tm) come l'amicizia, la famiglia, l'etica. Il tutto condito con una spolverata di umorismo. Film discreto in cui la parte dell'eroe buono e pero' estremizzata. Finale di ricongiungimento familiare.

  • La figlia del generale
    Pochi sono i films piu' stupidi di questo. A parte il fatto di un Jonh Travolta grasso, imbolsito e stupido, sempre con il sorriso idiota sulla faccia da colonna di cemento armato, a parte il pessimo militarismo americano, in cui i soldati scattano sull'attendi all'alzabandiera e si chiamano fratelli, a parte il generale omertoso che sacrifica la figlia alla carriera, a parte i militari stupidi e complici, a parte la bella ragazza americana che in realta' si rivela essere un animo tormentato e tormentante causa tragica esperienza, a parte il fatto che c'e' stata ovviamente una relazione tra il protagonista e e la sua collega, a parte il fatto che l'assassino e' il migliore amico del protagonista, a parte il fatto che si vede un sacco di topa senza apparente motivo, a parte il fatto la bandiera e la torta di mele sono sempre presenti, a parte tutto cio' il film fa cagare lo stesso.

  • Armageddon
    Film americano, americanata ma non malaccio. Ovviamente bisogna sapere cosa sara' il film. Ovviamente tanti effetti speciali, un po' di retorica, gli eroi che salvano il mondo, putroppo un po' di autocompiacimento americano. Ma al di la di questo, un paio di attori non malaccio, la bella e a suo modo brava Liv Tyler e Lui, l'eroico, il solo, il grande Bruce Willis. Niente lo puo' fermare, sia un esplosione, un asteroide o una pioggia di meteoriti. Ovviamente lacero e contuso, sudato, per esigenze di ambiente senza la canottiera, ma imbattibile quando schiaccia il pulsante che distruggera' l'asteroide. Un po' di frasi celebri, soprattutto la Houston, avete un problema, un paio di momenti discretamente ironici (non potete dirci chi ha ucciso Kennedy vero ?). La colonna sonora, con il brano degli Aereosmith e' un ulteriore effetto speciale. Tra il film americanata e' comunque uno dei piu' riusciti, che ha lasciato a suo modo un ricordo, un segno.

  • WindTalker
    Sinceramente pensavo fosse molto meglio. In realta' la storia dei CodeTalkers passa in secondo piano rispetto alle battaglie, in cui pochi americani massacrano centinaia di giapponesi.
    Nicholas Cage e' sostanzialmente un super eroe, i suoi compagni carne da cannone e i giapponesi delle ombre. I due Navajos passano in secondo piano, danno solo un velo di banale misticismo.Finale ovviamente scontato. Un film fortemente propagandistico, quasi squallido.

  • Il favoloso mondo di Amelie Poulain.
    Schivato alla prima uscita, per una sorta di idiosincrasia verso la cinematografia francese, in realta' non e' niente male. E' il film delle buone cose di pessimo gusto dei particolari, delle piccole cose. la protagonista si muove nella parigi moderna, nel 1997, cercando di dare un po' di felicita' agli altri. Durante questa missione trovera' anche la sua. Tema che potrebbe essere estremamente banale ma che non lo e'. Alcune scelte tecniche del regista permettono di non rendere lineare lo scorrimento del film e di mantenere attento lo spettatore.

  • Ricette d'amore.
    La vita di una cuoca di un ristorante francese in germania sconvolta dall'arrivo della nipotina orfana e di un cuoco italiano (Sergio Castellitto). Altra trama semplice, altro film in cui le scene, le inquadrature, i dialoghi e i protagonisti danno spessore. Tanto cibo cucinato, un bel po' di ironia, t anto progesterone e poco testosterone. Un film un po'sottovalutato.

  • L'uomo che non c'era
    Film in bianco e nero, ambientato nell'america degli anni 40, finita la guerra. Come tutti i film dei fratelli Coen racconta storie apparentemente semplici. In questo caso e' la storia di un aiuto barbiere, sposato che vive nella california del Nord. Il sogno di diventare ricco e famoso, secondo la migliore tradizione americana lo portera' lentamente alla rovina.
    Nel mezzo le storie della moglie, dell'amico/amante della moglie, del famoso e ricco avvocato e della ragazzina promettente pianista.
    La trama scorre lenta, tra riflessioni, flashback e sogni. La storia e' semplice, quasi banale. I dialoghi hanno ovviamente piu' importanza delle scene, tranne i rare occasioni. Film da guardare, da metabolizzare e poi da giudicare.

  • Top Gun
    Tom Cruise, Val Kilmer, il dottor Green di E.R., Kelly McGills in giovane eta' e una Mag Ryan in gran forma, prima che, recentemente, si trasformasse da fidanzatina d'america a puttana made in USA. Film oggettivamente tamarro, con voli spettacolari, una buona colonna sonora e una gran dose di americanita'. I MIG sono ovviamente neri, i piloti russi non hanno volto mentre quelli americani soffrono, combattono e vincono. I fisici sono perfetti, i comandanti duri ma buoni, il nostro eroe un ragazzo per bene. Pur avendolo visto piu' volte continua a sfuggirmi il perche' i nostri eroi avvistino i nemici guardando fuori dal cupolotto dell'aereo. Un film che, nel bene o nel male, ha introdotto la moda dei giubbotti di pelle di bisonte con fodera di pelo di coniglio coperti di stemmi e degli occhiali neri. Il film usci' nel 1986. Facevo le medie. La colonna sonora era il motivo che accompagnava mitiche avventure o improbabili romanticherie (il famigerato lento di top gun).

  • Fuga da Los Angeles (recensione truffa)
    Anche se i sequel sono generalmente meno belli dei corrispondenti primi episodi, bisogna ammettere che in questo caso la regola incontra la sua eccezione. Siamo nel 21 secolo, il Big One ha separato Los Angeles dal resto dell'America. I resti della citta' sono stati trasformati in un super carcere, dove vengono confinati gli indesiderati. Un presidente estermamente religioso governa, o meglio regna sugli USA. Sua figlia, in un attimo di ribellione adolescenziale, si innamora del capo dei confinati sull'isola, il ribelle Cuervo Jones. La ragazzina scappa con i codici per il funzionamento dell'arma finale, la spada di damocle un sistema satellitare in grado di distruggere tutto cio' che e' tecnologico sulla terra. A riportare a casa i codici viene inviato il mitico Jena Pliskin (un Kurt Russel in gran forma), combattente di mille battaglie, sopravvissuto a Cleveland e alla fuga da New York. Ricattato a causa di un veleno iniettato nel suo sangue, Jena si introduce a Los Angeles. Incontrera' tutta una umanita' d i soggetti reietti, abbandonati al loro destino e organizzati in bande da strada. Epico il duello con le moto e la sfida nell'ex stadio. La passeggiata nel Sunset Boulevar merita di essere rivista piu' volte, insieme alla scena dell'incendio delle colline di Hollywood e del surfing. Alla fine, dopo aver battuto i rivoluzionari, recuperato i codici e la fanciulla Jena fara' ritorno al continente, prendendosi la sua vendetta contro i veri cattivi.
    Film affascinante, legato a quel filone minoritario di violenza e avventura sviluppato a Hollywood nella seconda meta' degli anni 90. Dialoghi ridotti al minimo, molta mimica facciale, Kurt Russel si presenta come l'attore piu' congeniale al personaggio. Da segnalare la buona interpretazione di Steve Buscemi e il bel cameo di Valeria Golino, la ragazza mussulmana rinchiusa a Los Angeles per motivi religiosi. E' fin troppo facile vedere, nel suo personaggio, un triste presagio del clima di questi tempi.

  • L'uomo ragno.
    Chi, come me, da giovane e' vissuto di fumetti marvel sa gia' cosa andra' a vedere. Forse e' un bene, forse c'e' la "paura" che il film non sia fedele al fumetto. Fortunatamente non lo e', a parte qualche dettaglio tecnico. Stan Lee creo' l 'Uomo Ragno attingendo da una idea comune in quel periodo, i supereroi con superproblemi. Sono molti infatti i personaggi dei fumetti che nascono da un incidente, sviluppano un super potere, hanno un qualche dramma che gli da un forte senso di reponsabilita' e iniziano la loro carriere. Spider Man e Daredevil solo per citarne due. La cosa e' rispettata nel film. Il film e' ovviamente pieno di azione, effetti speciali, battaglie, combattimenti. William Defoe e' un ottimo cattivo, l'attrice che interpreta Mary Jane Watson un po' impacciata ma credibile. Zia May fa il lavoro di zia May. Qualche citazione dell'11 settembre, un finale molto patriottico. Un buon pop-corn movie da vedere per divertisi e distrarsi.

  • Resident Evil.
    Altro film popcorn questa volta sul giallo/spatter/horror. Ambientato sull'omonimo videogioco, contiene in se tutti gli elementi di un film d'azione americano. Squadre speciali, belle donne, zombie, virus, bombe, mostri genetici, computer impazziti, e' una collezione di questo genere di soggetti. Milla Jovovich in tubino corto, stivali di pelle nera, fucile a pompa oppure ascia da boscaiolo fa oggettivamente sesso. Peccato che, pur nuotando, combattendo, picchiando, sparando le rimanga sempre il lucidalabbra fresco. Tra le tante attivita' svolte prende a calci in faccia cani zombie e rompe il collo di un paio di mostri sventurati(?) stringendoli tra le cosce. Pochi dialoghi stereotipati ovviamente. Gli zombie sono dei vaghi emuli di quelli di romero, la regina rossa (sic) non e' certo hal9000. La squadra speciale inviata ovviamente viene decimata. Comunque il ritmo del film e' concitato, l'azione non manca e gli spaventi sono assicurati. Un po' splatter alcune scene, il mostro che muta perche si e' nutrito di DNA fresco e' il solito mostro tigresco/leonino/dentuto. Finale aperto, in tutti i sensi, ovviamente per il sequel. Rimane la domanda fondamentale: perche' i cattivi attaccano sempre alle spalle ?.

  • L'ultimo bacio.
    Me ne avevano parlato bene in tanti. In realta', a posteriori, con il giudizio a freddo imho non e' granche'. Storia troppo concitata, troppo veloce, troppo irreale. Brutta la recitazione di alcuni personaggi, altri sembrano usciti da un catalogo postal market. Manca di realta'. Il piu' sfigato e' il proprietario della panda bianca dentro la quale Stefano Accorsi entra con al sua enorme volvo. Bella, pero', una frase del finale: avrai il frigo pieno per non sentirti povero e un tappeto etnico per sentirti giovane.

  • GosfordPark.
    Film corale, come piacciono ad Altman. Due gruppi, i nobili e i camerieri, in una villa di campagna, in Inghilterra, prima della II guerra mondiale. Le interazioni tra gli elementi dei gruppi sono difficili da seguire, ci si perde tra Lord, Lady, Valletti e Cameriere. Piu' che l'assassinio, colpisce il cerimoniale, la forma, le convenzioni. Film carino, da segure con _molta_ attenzione.

  • Momo
    Film a cartoni basato sul romanzo di Ende e prodotto da d'Alo' (quello della Freccia Azzurra). Film appena carino, con disegni non bellissimi, alcune incoerenze nella storia , alcune scene veramente _lente_ e un po' noiose. Buona la musica. Il doppiaggio di Abatantuono lascia, imho un po' a desiderare.

  • Signore degli Anelli - La compagnia dell'anello
    Ovviamente tutti quelli che erano presenti alla proiezione sapevano come sarebbe andata a finire. Abbastanza fedele all'originale, Gandalf, fa, in alcune scene iniziali, la figura del vecchio scemo. Il nano, nel libro, e molto meno emotivo di quanto sia nel film. Troncato, di netto, Tom Bombadil, probabilmente per motivi di tempo. La parte di Moria e' piu' affasciante nel libro, la morte Boromir prende molto di piu' nel film. Dimenticando di aver letto il libro, ci si fa coinvolgere molto di piu'.

  • Harry Potter e la Pietra Filosofale
    Film caruccio, progettato a tavolino per il merchandising (si scrive cosi ?). Progettato per i bambini e ovviamente per i paganti genitori. I l bambino e' saccente, caruccio, coraggioso e vincente. La ragazzina sua amica (Ermione) vince un pedofilo C.B.C.R.

  • Il patto dei lupi
    Orrido film supportato da un discreto battage pubblicitario. Un misto di kung-fu, magia, francia del 700 e supereroi. Tante cartelle, tanti morti, tanto sangue. Non c'e' un minimo di trama che non sia scontata. La bellucci fa la parte che le si adatta.

  • La tigre e il dragone
    Altro film di kung-fu. Trama debole, poche novita'. Ovviamente estremamente affascinanti i combattimenti di arti marziali, ma non riescono a riempire il film. La fotografia, in qualche sequenza, puo' essere salvata.

  • Santa Maradona.
    Film carino, soprattutto per chi abita a Torino. Bravino Accorsi, molto bravo De Rienzo. Carine le due tipe. Forse manca un po' di trama, ma si fonda su episodi tra loro legati in qualche maniera. Finale imho molto molto carino.

  • Viaggio a Kandahar.
    Film strano, a parte il cinico giudizio se non ci fosse stato l'11 settembre non se lo sarebbe cacato nessuno . Storia ad episodi, forse, ma facendo i cinici, con poco inizio e poca fine.

  • Evolution
    Commediola americana senza infamia e senza lode. La satira sugli alieni, la satira rappresentata dal personaggio di Fox Moulder, gli esseri viventi alieni. Nulla di particolarmente eccitante, basta pero' per distrarsi un po'.

  • Shrek
    Ormai i films di animazione fatti al computer battono tranquillamente quelli fatti a mano. Sono divertenti, estremamente fluidi nei movimenti dei personaggi e realistici nelle espressioni. La scelta di fare un personaggio "artificiale" e' solo piu' demandata agli autori. Bella favola, con lieto fine. Divertenti i personaggi, azzeccate le musiche, fulminanti le scene...

  • Il nemico alle porte
    I film di Arnoud sono o molto belli o molto pallosi. La ricostruzione dell'assedio di Stalingrado e' molto bella, il confronto tra i due cecchini anche, alcune parti sono molto pallose. Sullo sfondo della guerra la retorica del potere da entrambe le parti. Molte scene corali, storia d'amore in sottofondo. Finale un po' troppo western.

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